El tráfico ilícito de residuos peligrosos es un fenómeno preocupante y difícil de contrastas, no solo por la participación activa de la criminalidad organizada, sino que también por la falta de regímenes normativos homogéneos de control y sanción, sea en el ámbito europeo como internacional. La misma Directiva 2008/99/ CE sobre delitos ambientales no describe en detalle los tipos penales sobre la materia ni establece las sanciones a imponer. El escenario normativo en Europa es, por tanto, bastante variopinto: a diferencia del ordenamiento italiano, el cual cuenta con un delito especifico de actividad organizada para el trafico ilícito de residuos, otros países no cuentan con una figura especialmente diseñada para contrastar este fenómeno. Aparece entonces como imprescindible orientarse hacia un tipo penal común europeo de trafico ilícito de residuos. Por último, el contraste eficaz de tal fenómeno exige el recurso a instrumentos apropiados de prevención, así como la adopción de una aproximación interdisciplinaria.
Il presente studio affronta il delicato tema dei traffici illeciti di rifiuti, con specifico riguardo all’area Mediterranea, al fine di individuare efficaci strumenti di prevenzione e repressione del fenomeno eco-mafioso. A tal proposito si prendono le mosse da un’analisi preliminare delle dinamiche attraverso cui quest’ultimo si manifesta, dei modelli operativi, dei soggetti coinvolti e dei ruoli ricorrenti. Quindi, dopo aver analizzato il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, tradizionalmente previsto dall’art. 260 d.lgs. 152/2006 e oggi riprodotto dall’art. 452 quaterdecies c.p. e averlo posto in relazione con gli artt. 416 e 416 bis c.p., si passano in rassegna l’aggravante "eco-mafiosa” e “ambientale”, introdotte con la l. 68/2015 per perseguire le forme di criminalità ambientale che interagiscano con associazioni criminose. La normativa e le politiche criminali vigenti vengono esaminate in chiave critica per verificarne l’effettiva idoneità a cogliere la complessa dinamica attraverso cui il fenomeno si manifesta e a colpirlo nei suoi tratti distintivi e nel suo preciso atteggiarsi. In tale contesto, preso atto delle criticità che il panorama normativo presenta e considerate le similitudini con la struttura delle associazioni per delinquere, viene valutata l’opportunità di introdurre nell’ordinamento italiano la fattispecie associativa ad hoc dell’ “associazione per delinquere contro l’ambientale”.