Il report e la comunicazione di tre organizzazioni non governative sollecitano l’avvio di indagini di fronte alla Corte penale internazionale
Evento online promosso dal Centro Studi sulla Giustizia riparativa e la mediazione (CeSGReM) dell’Università degli Studi dell’Insubria - 18 novembre 2021
La riforma del Codice penale spagnolo del 2015 ha introdotto un'ipotesi di esclusione della responsabilità penale delle persone giuridiche subordinata all'adozione di un piano di prevenzione dei reati (criminal compliance program) rispondente alle condizioni e ai requisiti stabiliti dall'art. 31-bis c.p., commi 2-5. Nonostante le principali questioni su tali meccanismi di controllo si siano sviluppate in ambito sostanziale, riteniamo che i profili processuali della compliance siano, se possibile, ancora più rilevanti, ed in particolare quelli relativi ai mezzi di prova e ai soggetti su cui grava il relativo onere. Ciò nonostante, non è questo il solo aspetto processuale che presenta profili critici in relazione ai modelli di organizzazione e gestione, sicché nel presente studio verrà anche analizzato il loro ruolo nell’archiviazione della causa, al momento dell’adozione delle misure cautelari così come in relazione al patteggiamento.
Traduzione e adattamento al diritto penale spagnolo di Bárbara San Millán Fernández, Tirant lo Blanch, Valencia, 2021
Il lungometraggio sul mandato di arresto spiccato nei confronti dell'ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont ha visto una nuova svolta con la sua applicazione da parte delle autorità giudiziarie italiane, che, considerando l'euro-ordine efficace, hanno arrestato Puigdemont in Sardegna, salvo poi rilasciarlo. Il caos di questo nuovo episodio è di tale portata che il gip ha ritenuto opportuno inviare una nota chiarificatrice sulla validità dell'ordine europeo. Tre sono le questioni in discussione: la prima è relativa alla portata dell'immunità; la seconda, probabilmente la più complessa, riguarda la sospensione o meno dell'euro-ordine; la terza, finora inesplorata, concerne la c.d. doppia incriminazione, ossia se la condotta posta in essere dall'ex Presidente, qualificata dal Tribunale Supremo spagnolo come reato di sedizione, costituisca reato anche in Italia.
Alexander von Humboldt-Kolleg 30 settembre – 2 ottobre 2021 Università degli Studi di Milano e via Zoom
Abstract. L’articolo inserisce in un ampio contesto dogmatico l'importante giurisprudenza della Corte di Cassazione cilena relativa al reato ex art. 318 del Codice Penale (la fattispecie più utilizzata e discussa nel quadro di quella che si potrebbe denominare la "lotta penale cilena" alla pandemia di Covid-19). Tale giurisprudenza ha avuto l'indubbio merito di escludere la rilevanza penale delle ipotesi di semplice violazione del coprifuoco, soluzione per la quale la Corte ha sfruttato le nozioni di reato di pericolo ipotetico e di reato di pericolo astratto-concreto. L'articolo si sofferma su questi concetti, mettendoli a confronto con fonti dottrinali comparate e cilene (con particolare riferimento al lavoro dell’autore che per primo coniò il concetto di pericolo ipotetico, lo spagnolo Ángel Torío). Il lavoro si chiude con un esame critico della fattispecie penale di assembramento non autorizzato, la cui rilevanza ai sensi dell’art. 318 CP è stata esplorata in obiter dicta dalla suddetta giurisprudenza.
Con l'autorizzazione dell'editore Giuffrè Francis Lefebvre anticipiamo di seguito gli abstract in lingua inglese dei lavori pubblicati nell'ultimo numero della "Rivista italiana di diritto e procedura penale" (n. 1/2021)
Traduzione in inglese