La nuova Raccomandazione del Comitato dei Ministri del CdE sui diritti, i servizi e il supporto delle vittime di reato

CM/Rec(2023)2

Si segnala ai lettori l’emanazione della Raccomandazione CM/Rec(2023)2 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa agli Stati Membri sui diritti, i servizi e il sostegno per le vittime di reato, volta a sostituire e aggiornare la precedente Raccomandazione(2006)8 del Comitato dei Ministri sull’assistenza alle vittime di reato.

La Raccomandazione CM/Rec(2023)2 costituisce il frutto di una rinnovata attenzione ai diritti delle vittime di reato, alla luce di un’acquisita consapevolezza in ordine alla necessità di indicazioni di dettaglio per lo sviluppo e l’implementazione pratica degli stessi (Noting the need for updated and more detailed guidance on the development and practical implementation of victims rights).

Nel generale quadro di un invito rivolto agli Stati Membri del Consiglio d’Europa a rimuovere attivamente gli ostacoli che le vittime di reato incontrano all’interno del sistema giustizia, la Raccomandazione fornisce dunque precise coordinate di (ri)orientamento delle politiche nazionali in materia, attraverso un’appendice suddivisa in tre capitoli e composta da 26 articoli.

Il primo capitolo (artt. 3-6) si concentra sull’esigenza di eliminare le barriere che osteggiano l’accesso da parte delle vittime ai servizi di giustizia e sostegno – anche attraverso l’implementazione di adeguati meccanismi informativi, elencati gerarchicamente per importanza (art. 6) – nonché sull’opportunità di una valutazione individualizzata delle loro esigenze di protezione, capace di tenere in considerazione eventuali vulnerabilità dovute all’età, alle condizioni fisiche o psicologiche o a disabilità.

Il secondo capitolo (artt. 7-16), specificamente dedicato alle modalità di supporto delle vittime nel contesto procedimentale e processuale, delinea le fondamentali prerogative delle vittime in tale fase: tra le altre, il diritto a presentare formale denuncia e a ricevere assistenza legale e informazioni sul proprio caso; il diritto all’interprete e alla traduzione; il diritto a essere ascoltate e a ottenere un risarcimento dal reo o dallo Stato.

Infine, nel terzo capitolo (artt. 17-26) la Raccomandazione conferma e avvalora l’esigenza di estendere quanto più possibile le possibilità di accesso ai servizi della Giustizia Riparativa in materia penale già espressa dalla Raccomandazione CM/Rec 2018(8). Un elemento di novità è poi rappresentato dalla specifica attenzione dedicata alle peculiari esigenze delle vittime cross-border e al connesso tema della cooperazione internazionale.

Sebbene non costituisca una fonte vincolante al pari di una Direttiva, la Raccomandazione CM/Rec(2023)2  rappresenta comunque una “bussola” aggiornata e precisa per orientare la normativa e le scelte di policy in materia di tutela delle vittime nell’ambito degli Stati membri del Consiglio d’Europa.