Per la Cassazione italiana il medico che asporti forzosamente ovuli da una donna a scopo di ingiusto profitto commette il delitto di rapina
Corte di cassazione italiana, Sez. II, 25 novembre 2020, n. 37818, Antinori
Segnaliamo un’interessante pronuncia con cui la Corte di cassazione italiana si è occupata della vicenda di un medico accusato di aver anestetizzato una donna e di averle successivamente prelevato senza il suo consenso sei ovuli, al fine di impiantarli nell’utero di una propria paziente e così di procurarsi un ingiusto profitto.
I giudici italiani, affrontando per la prima volta il problema della qualificazione giuridica di simili fatti, hanno ritenuto che essi possano essere inquadrati nel delitto di rapina, sostenendo che gli ovuli acquistino lo status di cosa mobile a partire dal momento della loro separazione dal corpo della donna e che, pertanto, possano essere oggetto di sottrazione e impossessamento.
Per un’analisi dettagliata della sentenza può rimandarsi al commento di E. Pezzi, Caso Antinori: la Cassazione applica la teoria della “mobilizzazione” ed estende il concetto di “cosa mobile” ex art. 628 c.p. agli ovociti, in Sistema penale, 22 gennaio 2021.
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