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ISSN 2611-8858

Temi

CEDU

La Slovacchia presenta una richiesta di parere consultivo alla Corte europea dei diritti dell’uomo in tema di indagini a carico degli agenti di polizia

Attivato per la terza volta il meccanismo consultivo previsto dal Protocollo n. 16 della Cedu

Interpretazione convenzionalmente conforme e bilanciamento. Un’appendice

Questo articolo si occupa di analizzare criticamente i rapporti tra il bilanciamento che la Corte edu svolge in sede di concretizzazione di un diritto a base convenzionale e l’interpretazione convenzionalmente conforme che il giudice interno mette in campo in sede di applicazione delle relative scriminanti. E mette in evidenza il dato di fondo per cui, mentre l’interpretazione conforme è strutturalmente concepita per non superare i confini testuali della fattispecie, il bilanciamento, dato il suo connaturato carattere integrativo-additivo, è strutturalmente portato a oltrepassarli. Una simile presa d’atto potrebbe allora avere come effetto di rendere più problematico di quanto non sembri un adeguamento “caso per caso” del diritto penale nazionale al bilanciamento europeo in sede di giustificazione convenzionalmente conforme del fatto singolo ad opera del giudice comune e di raccomandare, invece, una chiamata in causa della Corte costituzionale.

Legalità costituzionale, legalità convenzionale e diritto giurisprudenziale

L’apertura della legalità penale al diritto giurisprudenziale operata dall’art. 7 CEDU apre preoccupanti interrogativi circa la tenuta della legalità penale costituzionale di molti Paesi europei di civil law storicamente incentrata sul principio di riserva di legge parlamentare. Questo disallineamento non può, però, comportare una trasfigurazione del nullum crimen sine lege nel nullum crimen sine iure in tali ordinamenti e, quindi, imporre loro una equiparazione tra formante legislativo e giurisprudenziale in materia penale. Molto più semplicemente consente di implementare le garanzie per i consociati quando – ragionando diversamente e non riconoscendo valore-fonte alla giurisprudenza – si rischierebbe di frustrare i principi di irretroattività e di retroattività della lex mitior. Ciò significa che il judicial law continua a non essere assimilabile allo statutory law nei prevalenti casi di fisiologico contrasto interpretativo sincronico e diacronico, ma solo in quelli ‘limite’ dell’overruling in malam partem oggettivamente ed assolutamente imprevedibile e dell’overruling in bonam partem effettuato dalle Sezioni unite

Il ruolo della confisca nel contrasto alla c.d. criminalità del profitto: uno sguardo d’insieme

La lotta all’accumulo di ricchezza illecita trova nella confisca lo strumento principale d’intervento: strutturalmente “mutevole” e finalisticamente eclettica, la confisca assume tratti camaleontici che le consentono di adattarsi a molteplici scopi differenti, sia sul piano della prevenzione che su quello della repressione. La confisca è in tal senso la manifestazione più emblematica di quel modello di diritto penale ‘moderno’, votato all’efficienza contrastiva, al quale sembra tendere la politica criminale degli ultimi anni. Il presente contributo mira a tratteggiare le coordinate essenziali per orientare l’interprete all’interno del vasto e complesso panorama ablatorio esistente.

Le 'nuove' misure di congelamento nazionali e il traffico di capitali volti al finanziamento del terrorismo

Sulla falsariga del blacklisting sovranazionale, il legislatore italiano ha introdotto con D. Lgs. n. 90/2017 le misure di congelamento nazionali, votate alla prevenzione e contrasto del finanziamento del terrorismo. Si affaccia sulla scena nazionale un nuovo strumento di controllo dei flussi di capitali che – realmente o virtualmente – attraversano il Mediterraneo per sostenere l’azione dell’ISIL o di altre organizzazioni terroristiche. Il contributo muove dall’analisi della nuova norma e, inquadrata la novella nell’ambito delle misure di prevenzione a carattere interdittivo, si interroga sulla sua compatibilità con i principi che ne governano il funzionamento, evidenziandone le criticità: da un lato, il deficit di giurisdizionalizzazione, dall’altro, le incertezze legate al giudizio di pericolosità. Il vuoto di tutela che grava sul soggetto listato spinge a domandarsi se la misura sia espressione di un adeguato e legittimo bilanciamento tra security e liberty.