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ISSN 2611-8858

Temi

Cooperazione giudiziaria

In vigore il Regolamento dell’Unione europea relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca

Regolamento UE 2018/1895 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 ottobre 2018, entrato in vigore il 19 dicembre 2020

Sequestro preventivo e confisca quali strumenti di contrasto del traffico di migranti in ambito europeo e internazionale

Nel contrasto del traffico di migranti attraverso gli strumenti penalistici, il sequestro preventivo e la confisca dei mezzi impiegati per la commissione del reato e dei proventi dello stesso rivestono un ruolo particolarmente significativo. La necessità di fronteggiare delitti spesso commessi da soggetti appartenenti ad organizzazioni criminali operanti in una pluralità di Stati, e le quali agiscono in modo tale da eludere la giurisdizione dello Stato di arrivo dei migranti, rendono indispensabili forme di cooperazione in ambito europeo e internazionale. Il presente lavoro prende in esame gli aspetti di tale collaborazione ritenuti di maggiore rilievo, cercando di porre in evidenza alcuni profili problematici connessi alle peculiari caratteristiche del fenomeno criminoso in esame.

La cooperazione giudiziaria in materia di terrorismo in ambito UE e la giurisprudenza delle corti europee

Il presente intervento intende offrire una panoramica degli strumenti normativi esistenti e futuri nella cooperazione giudiziaria europea antiterrorismo, con alcune riflessioni critiche circa la loro portata applicativa. Partendo dalla risoluzione dei conflitti di giurisdizione, passa per l’analisi delle norme sullo scambio di informazioni e sugli strumenti operativi. Infine, dà conto della rilevante giurisprudenza delle corti europee sulla cooperazione giudiziaria antiterrorismo e suggerisce prospettive di riforma del quadro normativo nell’UE.

Nuove prospettive in tema di coordinamento delle indagini e cooperazione giudiziaria alla luce della disciplina delle squadre investigative comuni

L’intervento mira a delineare le caratteristiche del nuovo strumento di cooperazione giudiziaria e la sua collocazione nei rapporti tra procuratore distrettuale e procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Limiti all’estradizione per reati di terrorismo davanti agli obblighi di tutela dei diritti umani

Il procedimento di estradizione, regolato tanto da apposite Convenzioni quanto dalle suppression conventions in materia di terrorismo, si rende talvolta inapplicabile in quanto incompatibile con gli obblighi di tutela dei diritti umani. Nel presente contributo ci si soffermerà sul divieto di estradizione nei casi in cui l’estradando rischi di subire, nel Paese richiedente, trattamenti inumani o degradanti, in violazione dell’articolo 3 CEDU.

La cooperazione rafforzata come modalità d’istituzione della procura europea

Preso atto delle difficoltà di adottare il regolamento istitutivo della Procura europea, il presente contributo si propone di dimostrare la concreta esistenza di un valore aggiunto dell'istituzione dell'organo di accusa europeo da parte di un numero ristretto di Stati membri rispetto all'abbandono di un tale progetto per assenza di unanimità. Si è cercato di dimostrarne la fattibilità, costruendo un sistema capace di massimizzare gli effetti di ciò che è verosimilmente possibile sfruttando gli strumenti messi a disposizione dai Trattati – la cooperazione rafforzata in questo caso – seppur sfocianti in un’integrazione diseguale. Si è proceduto a modificare la proposta di regolamento per adattarla al diverso contenuto (non più l’istituzione della Procura europea, ma l’attuazione di una cooperazione rafforzata ai fini di una tale istituzione) e a predisporre i modelli contenutistici degli accordi che necessariamente dovranno disciplinare la cooperazione tra gli Stati membri non partecipanti e l’organo di accusa europeo.

Tipologie e caratteristiche delle cyber investigations in un mondo globalizzato

L’articolo affronta la problematica delle indagini informatiche in una prospettiva generale, individuandone le costanti che prescindono da una specifica normativa nazionale. Ne emergono tre tipologie di cyber investigations (preventive, preliminari e proattive), che contribuiscono a delineare un sistema penale sempre più preventivo e proattivo. Inoltre, con un’inversione di prospettiva rispetto all’impostazione tradizionale della dottrina, anziché soffermarsi sulle caratteristiche degli elementi di prova digitale, l’autrice si concentra sulle caratteristiche (tecnicità, transnazionalità, collaborazione con soggetti terzi) che presentano gli atti investigativi volti alla raccolta degli elementi di prova digitali, le quali sembrano determinare una sorta di mutazione genetica della stessa attività di indagine. Da ultimo, l’articolo identifica nelle indagini automatizzate una nuova importante sfida e ne propone una bipartizione volta a ricondurne l’assetto al quadro del rispetto dei diritti fondamentali.

Processo penale, diritto amministrativo punitivo e cooperazione nell’Unione Europea

Il settore penale in senso classico deve, sempre più, tenere conto dell’espansione di altre aree di diritto “punitivo”, soprattutto nell’ambito dell’accertamento amministrativo. La crescente complessità del sistema repressivo nel contesto comunitario, tuttavia, non può essere risolta solo con un’applicazione estensiva del divieto di bis in idem; si afferma invece in maniera impellente la necessità di riportare tutto il diritto punitivo, specialmente nella fase delle indagini o degli accertamenti amministrativi, all’interno del perimetro disegnato dalle garanzie dell’art. 6 CEDU. In questa prospettiva, ci si soffermerà, con una breve analisi, sui diritti dell’indagato nel panorama europeo, con particolare rilievo alle garanzie previste dai procedimenti amministrativi OLAF e anti-trust (DG Concorrenza) e dalla direttiva su alcuni aspetti della presunzione di innocenza.