L'articolo approfondisce l’orientamento accolto da alcuni tribunali cileni secondo cui i permessi di spostamento rilasciati attraverso il sito web “Comisaría Virtual” non sarebbero documenti pubblici e, di conseguenza, la falsificazione di tali permessi non potrebbe essere punita come falsificazione di un documento pubblico. Dopo aver vagliato criticamente questo approccio, l'articolo suggerisce un’interpretazione alternativa, che conduce a sanzionare la produzione di tali documenti falsi.
Abstract. L’articolo inserisce in un ampio contesto dogmatico l'importante giurisprudenza della Corte di Cassazione cilena relativa al reato ex art. 318 del Codice Penale (la fattispecie più utilizzata e discussa nel quadro di quella che si potrebbe denominare la "lotta penale cilena" alla pandemia di Covid-19). Tale giurisprudenza ha avuto l'indubbio merito di escludere la rilevanza penale delle ipotesi di semplice violazione del coprifuoco, soluzione per la quale la Corte ha sfruttato le nozioni di reato di pericolo ipotetico e di reato di pericolo astratto-concreto. L'articolo si sofferma su questi concetti, mettendoli a confronto con fonti dottrinali comparate e cilene (con particolare riferimento al lavoro dell’autore che per primo coniò il concetto di pericolo ipotetico, lo spagnolo Ángel Torío). Il lavoro si chiude con un esame critico della fattispecie penale di assembramento non autorizzato, la cui rilevanza ai sensi dell’art. 318 CP è stata esplorata in obiter dicta dalla suddetta giurisprudenza.
Traduzione in lingua spagnola del contributo di G.L. Gatta, Emergenza Covid e sospensione della prescrizione del reato: la Consulta fa leva sull’art. 159 c.p. per escludere la violazione del principio di irretroattività ribadendo al contempo la natura sostanziale della prescrizione, coperta dalla garanzia dell’art. 25, co. 2 Cost., in Sistema penale, 26 dicembre 2020
Commento alla sentenza Rol 8950-20 del 5 gennaio 2021
Gli effetti della pandemia da Covid-19 sui delitti di omicidio e sui reati contro il patrimonio in un brief di ricerca dell’UNODC
Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, 25 novembre 2020, Diocesi Cattolica Romana di Brooklyn, New York c. Andrew M. Cuomo, Governatore di New York