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ISSN 2611-8858

Temi

Criminalità organizzata

Crimine organizzato e corruzione: dall’attrazione elettiva alle convergenze repressive

Il contributo analizza i rapporti tra crimine organizzato e corruzione, in prospettiva sia criminologica che giuridica, e nella duplice dimensione interna e transfrontaliera. Sotto quest’ultimo profilo vengono esplorati anche i nessi con la nozione di “reato transnazionale” ai sensi della l. n. 146/2006. L’analisi è estesa al diritto dell’UE e a quello internazionale pattizio, che hanno plasmato la regolamentazione interna in questi settori di criminalità. La consapevolezza della commistione empirica tra attività delle organizzazioni criminali (associazioni delittuose semplici ovvero mafiose) e pratiche corruttive si riflette nelle politiche penali, le quali gradualmente si sono avvicinate fin quasi a sovrapporsi, come rivela anche la recente legge n. 3/2019 (c.d. “spazzacorrotti”). Tale progressiva osmosi di strategie preventive e repressive, con il conseguente rischio di una semplicistica reductio ad unitatem, genera nuove e preoccupanti insidie per le garanzie penalistiche fondamentali

Il metodo mafioso nello spazio transfrontaliero

Quando il legislatore del 2006 ha introdotto la categoria di "reato transnazionale", ha chiaramente voluto considerare – addebitando precipue conseguenze – i riflessi che una condotta delittuosa può riverberare su più Stati. Si tratta però, a ben vedere, di spazi del diritto (e, ancor prima, sociali) in cui non sempre il reato riesce a conservare gli stessi connotati della condotta: è il caso del reato aggravato dal metodo mafioso ex art. 7 d.l. 152/1991, il quale accedendo al fatto può, talvolta, modificarne l'essenza fenomenica. È da questo nodo problematico – che lega assieme rilievi criminologici e implicazioni giuridiche – che occorre muovere per chiedersi se, alla luce dei principi che governano l'esegesi in materia penale, in questi casi possa ancora parlarsi di reato transnazionale, e dunque possano utilizzarsi gli strumenti di contrasto forniti dalla L. 146/2006.