Il tema della violenza di genere è negli ultimi anni divenuto uno dei tratti caratterizzanti il dibattito pubblico e la recente stagione di riforma del diritto penale. L’argomento qui affrontato impone di confrontarsi con la medesima area tematica, ma da un diverso angolo visuale, quello delle terapie c.d. di conversione. Sino a che punto sono legittime le terapie che hanno come obiettivo quello di far mutare l’indirizzo sessuale di un soggetto? E quali sono i presidi che l’ordinamento giuridico deve mettere in campo per tutelare beni giuridici quali la libertà di autodeterminazione, l’identità di genere e la dignità stessa della persona rispetto a questa tipologia di condotte? L’obiettivo del lavoro è di dare risposta a tali interrogativi, volgendo lo sguardo all’esperienza maturata in sistemi giuridici a noi tradizionalmente vicini, i quali ci insegnano come, a certe condizioni, anche il diritto penale debba conquistarsi un ruolo nel contrasto ai fenomeni in questione.