Nei sistemi democratici l’azione posta in essere dai gruppi di interesse per influenzare il processo decisionale rappresenta una caratteristica ineludibile. Per evitare che tale azione possa, però, trasformarsi in una attività illecita, volta a inficiare l’interesse generale, sono state introdotte specifiche disposizioni. Esaminando la normativa adottata dalle principali democrazie mondiali, è possibile individuare tre modelli di regolazione del fenomeno lobbistico basati sul livello di trasparenza della relazione tra lobbisti e decisori pubblici e sul grado di partecipazione dei primi nel processo decisionale. In questo contesto il caso italiano rappresenta una anomalia e pone non poche problematiche anche in termini di qualità della regolazione e, in sintesi, di qualità della democrazia