Beneficios penitenciarios también para quien no coopera
Debate organizado por la Universidad de Ferrara
Se analizan aquí las consecuencias indirectas que para el establecimiento de límites a la duración de la medida de seguridad de internamiento ha tenido la introducción en España en 2015 de la pena de prisión permanente revisable
La primera parte de este trabajo estudia la evolución histórica de la prisión perpetua en el ordenamiento italiano, desde la codificación del siglo XIX a la legislación de emergencia de los años noventa del siglo XX. Se consideran asimismo los recientes proyectos de reforma al Código Penal, la jurisprudencia italiana y la regulación de la prisión perpetua en otros Estados Miembros del Consejo de Europa. La parte central del artículo aborda las cuestiones de legitimidad constitucional de las diversas formas de prisión perpetua presentes en el ordenamiento jurídico italiano. Posteriormente, se analiza la prisión perpetua a la luz de los principios establecidos en la Convención Europea de Derechos Humanos. El último acápite se centra en las cuestiones político-criminales de la prisión perpetua, teniendo en consideración las últimas reformas legales y el programa del Gobierno en actual ejercicio
Il saggio introduce il problema del rapporto pena di morte-pena perpetua con alcuni imprescindibili cenni al pensiero di Beccaria e al periodo sette-ottocentesco anteriore all’unificazione politica italiana. Esamina poi le principali tappe del lungo e tormentato iter che condusse, nel 1889, al codice penale unitario e alla sostituzione della pena capitale con l’ergastolo. Per raggiungere questo obiettivo, ostacolato da molti, i legislatori dovettero attribuire alla pena la massima efficacia intimidatrice e garantire l’eliminazione del condannato dalla società, sul presupposto della presunzione di incorreggibilità degli autori di reati gravissimi. La riforma è celebrata da molti come una grande vittoria, ma, per le pesanti modalità di esecuzione, dà adito anche a non poche critiche. Dopo l’avvento del fascismo, l’ideologia individualistica liberale viene soppiantata dalla concezione autoritaria della preminenza dei fini e degli interessi dello Stato su quelli degli individui. Essa implica che gli interessi dei cittadini e perfino la loro vita possano essere sacrificati se la conservazione e la difesa dello Stato lo esigano. In questo clima, gli attentati diretti contro il capo del governo forniscono l’occasione di reintrodurre, accanto ad un ergastolo mitigato, la pena capitale, dapprima con la legge del 1926, e poi stabilmente con il codice Rocco.
Il lavoro costituisce una presentazione critica del volto attuale dell’ergastolo italiano e delle misure che operano nella fase di esecuzione della pena, grazie alle quali è possibile dichiararne la conformità alla Costituzione italiana ed alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo
Mettendo a valore le pagine del volume di C. Musumeci e A. Pugiotto, Gli ergastolani senza scampo (Editoriale Scientifica, Napoli, 2016), l’Autore elabora una quaestio legitimitatis mirante al superamento del c.d. ergastolo ostativo. Preceduto da un breve saggio introduttivo (che rende conto anche delle proposte di riforma del regime in esame), l’atto di promovimento incidentale è così messo nella disponibilità di chi – avvocato difensore e giudice di sorveglianza – possiede le chiavi d’ingresso del giudizio di costituzionalità sulle leggi, anche in sede di esecuzione penale.