Executive Order on Safe Policing for Safe Communities
I dati del rapporto del Center for Popular Democracy
La morte di George Floyd, sottoposto alla tecnica di polizia nota come knee-on-neck, riscopre drammaticamente lacerazioni che nella storia americana trovano nella questione del razzismo un punto di convergenza. Al tempo stesso, l’elevato numero di morti in fermi, arresti e operazioni di law enforcement richiama la necessità di intervenire sull’uso della forza nelle pratiche di polizia, che costituisce negli Stati Uniti un argomento di dibattito e di studio da molti decenni. Dopo una breve ricostruzione dei fatti di Minneapolis e delle proteste che ne sono seguite, il saggio discute i principali risultati della ricerca sulla police brutality al fine di rilevare come la vulgata delle “mele marce” non riesca a cogliere la complessità della questione relativa ai limiti dell’agire di polizia. L’intento è di mostrare come le scelte d’azione del singolo poliziotto si costruiscano in un delicato equilibrio tra diversi processi di legittimazione e nell’intersezione tra soggettività, situazione contingente, sapere istituzionale e sistema culturale. In questa prospettiva, sul finale saranno forniti alcuni spunti per riflettere sul contesto italiano ed europeo.