Presentazione del libro R. Sicurella - V. Mitsilegas - R. Parizot - A. Lucifora, "Principios generales del Derecho Penal en la Unión Europea", BOE ed., 2020
Presentazione del libro R. Sicurella - V. Mitsilegas - R. Parizot - A. Lucifora, "Principios generales del Derecho Penal en la Unión Europea", BOE ed., 2020
Il paper si concentra sul crescente ruolo dei tribunali ordinari nell’applicazione del diritto dell’Unione europea. Dalle sentenze Simmenthal e Costa c. E.N.E.L., questi tribunali sono chiamati a lasciare senza applicazione qualsiasi disposizione interna che risulti in contraddizione con le disposizioni direttamente applicabili dell’ordinamento dell’UE. Tale obbligo, tuttavia, può risultare problematico in relazione al diritto penale. Recentemente, l’affaire Taricco ha nuovamente posto in rilievo questo tema, evidenziando che l’eliminazione delle contraddizioni tra il diritto interno e il diritto dell’UE può dar luogo alla violazione dei principi costituzionali inerenti il diritto penale. Allo stesso tempo, il caso Taricco ha messo in discussione la relazione tra la primazia del diritto dell’UE e il livello nazionale di tutela dei diritti fondamentali, questione che deve essere affrontata alla luce della sentenza del 31 maggio 2018 della Corte costituzionale.
Il lavoro presenta le principali scelte di fondo operate dal legislatore europeo nella definizione dei contenuti del Regolamento (UE) 2017/1939 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea, soffermandosi in particolare sulle disposizioni relative all’ambito materiale di competenza del primo ufficio inquirente europeo e ai criteri deputati a presidiare il concreto esercizio della stessa nel contesto di un sistema di competenza concorrente con le autorità di indagine nazionale. L’autore evidenzia specialmente le criticità scaturenti dalla scelta di definire il diritto applicabile dal nuovo ufficio europeo mediante rinvio al diritto nazionale, scelta che, oltre a vanificare ogni aspettativa di superamento del patchwork normativo attualmente esistente nella risposta repressiva ai fatti lesivi degli interessi finanziari dell’Unione (settore essenzialmente interessato dalla competenza della Procura europea), iscrive nel sistema un fattore di insuperabile debolezza concettuale e di legittimazione prima ancora di rilevare sul piano dell’efficienza del nuovo ufficio.