Pericolo ipotetico e reato contro la salute pubblica durante la pandemia di Covid-19: la giurisprudenza della Corte di Cassazione cilena alla luce dell'opera basilare di Ángel Torío
Abstract. L’articolo inserisce in un ampio contesto dogmatico l'importante giurisprudenza della Corte di Cassazione cilena relativa al reato ex art. 318 del Codice Penale (la fattispecie più utilizzata e discussa nel quadro di quella che si potrebbe denominare la "lotta penale cilena" alla pandemia di Covid-19). Tale giurisprudenza ha avuto l'indubbio merito di escludere la rilevanza penale delle ipotesi di semplice violazione del coprifuoco, soluzione per la quale la Corte ha sfruttato le nozioni di reato di pericolo ipotetico e di reato di pericolo astratto-concreto. L'articolo si sofferma su questi concetti, mettendoli a confronto con fonti dottrinali comparate e cilene (con particolare riferimento al lavoro dell’autore che per primo coniò il concetto di pericolo ipotetico, lo spagnolo Ángel Torío). Il lavoro si chiude con un esame critico della fattispecie penale di assembramento non autorizzato, la cui rilevanza ai sensi dell’art. 318 CP è stata esplorata in obiter dicta dalla suddetta giurisprudenza.
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L'articolo, qui anticipato, è pubblicato sul n. 3/2021 di Diritto penale contemporaneo - Rivista Trimestrale.